L'esperimento MEG al Paul Scherrer Institute di Villigen (Svizzera, cantone di Argau) si propone di osservare il processo di decadimento del leptone mu in un elettrone (propriamente un positrone in quanto si utilizzano muoni di carica positiva) ed un fotone, processo non permesso nel modello elettrodebole standard perché l'elettrone ed il mesone hanno un diverso sapore leptonico, cioè appartengono a due famiglie distinte. |
I processi di questo tipo sono
chiamati processi di ''violazione del sapore leptonico carico'' e sono abbreviati con l'acronimo inglese CLFV (''Charged Lepton Flavour Violation'').
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avvenga con un rapporto relativo di circa 1 parte su 10(12-14) rispetto all'usuale processo di decadimento del muone in un elettrone e due neutrini. In Fig.1 mostriamo un possibile diagramma di Feynman per questo decadimento. |
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Fra i primi fondamentali articoli che hanno dato un
particolare impulso alla ricerca di processi di CLFV ricordiamo:
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Un'osservazione del decadimento μ → e + γ sarebbe quindi un'evidenza incontrovertibile della necessità di superare il modello standard ed inserirlo all'interno di schemi supersimmetrici, in cui il modello standard risulta una descrizione limite, valida per energie basse rispetto a quelle caratteristiche dello schema principale. Peraltro anche un risultato negativo risulterebbe fisicamente assai significativo, in quanto consentirebbe di porre dei limiti molto stringenti sui possibili valori dei parametri liberi delle teorie supersimmetriche. |
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Nella Fig.3 è invece mostrato un esempio di predizione del rapporto di decadimento in un modello supersimmetrico di grande unificazione delle forze fondamentali ( ''SUGRA SU(5)'', J.Hisano et al., Phys. Lett. B391 (1997) 341). Il valore del rapporto di decadimento è mostrato in funzione della massa del seletrone, il partner supersimmetrico dell'elettrone, la cui esistenza è predetta dalla teoria. Il valore previsto per il rapporto di decadimento dipende inoltre dal set di parametri supersimmetrici utilizzati nei calcoli: ad esempio nella Fig.3 è mostrato il comportamento di tale rapporto per tre diversi valori del parametro ''tangente di beta'', uno dei più significativi della teoria. |
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L'esperimento MEG si propone quindi di osservare il decadimento del muone in elettrone e fotone o, in caso di non osservazione, di migliorare il limite sperimentale attuale di circa due ordini di grandezza, in modo da coprire un'ampia frazione dei valori predetti dalle teorie supersimmetriche. |
Per la realizzazione di un obiettivo così ambizioso è necessario disporre di un apparato di grande precisione, con rivelatori ad elevate prestazioni in grado di separare gli eventuali segnali del decadimento cercato dai fondi, sia indotti dalla macchina acceleratrice, sia di origine naturale (raggi cosmici, radioattività ...). Nella realizzazione dell'esperimento è stata quindi posta particolare attenzione nell'ottimizzazione delle prestazioni dei rivelatori, tramite la costruzione e lo studio di prototipi in scala ridotta e lo sviluppo di numerose tecniche di calibrazione, ampiamente discusse in numerose pubblicazioni di MEG. |